LA TEORIA DELLE IDEE DI PLATONE

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LA RICERCA DI UN CRITERIO DI VERITA'

Platone inizia la sua ricerca dal punto in cui era arrivato Socrate. Platone si impegna a ricercare che cosa sia il bene, i valori assoluti e in che modo si possa conoscerli.
Il filosofo riconosce che i sensi non consentono di pervenire ad un'idea unica e oggettiva del bene: c'è chi ripone il bene nel piacere, chi nella salute, chi nell'assenza di sofferenza. Affidandoci ai sensi non raggiungeremo mai una conoscenza affidabile, perché l'esperienza sensibile non è sorretta da un'unica verità: ciò che è valido per me, può non esserlo senza dubbi per un'altra persona.
Il ragionamento di Socrate è questo: quando noi affermiamo ''l'acqua è buona''  ''Socrate è buono'', noi attribuiamo ''buono'' a differenti soggetti. Noi possiamo dire ''Socrate è buono'' in quanto esiste l'idea assoluta di bontà. Se noi non dicessimo che esistono dei parametri oggettivi con cui giudicare le cose, non potremmo affermare nulla con valore universale. Tali parametri sono costituiti dalle idee, criteri di conoscenza e fondamento della realtà.   


LA SECONDA NAVIGAZIONE

Platone, nel Fedone, chiarisce cos'è che lo porta ad elaborare la teoria delle idee, suddivisa in <prima navigazione> (vento) e <seconda navigazione> (mare calmo senza brezza).
Il filosofo sostiene di aver compiuto una prima navigazione sospinto dai filosofi naturalisti (coloro che ponevano l'archè in un principio materiale), per poi intraprendere una seconda navigazione (navigazione ulteriore) basata sulle proprie forze, che lo conduce alla scoperta del mondo delle idee.
Le spiegazioni naturalistiche delle cose hanno esiti deludenti.
Non è possibile che le cause materiali dei fenomeni (acqua, aria, fuoco) siano solo ''cause ausiliarie'' o ''con cause'': la causa di ciò che è sensibile, mutevole, perituro non può essere qualcosa che trascende il sensibile stesso e che ha le caratteristiche dell'immutabilità, dell'eternità e dell'assolutezza (?)
Se ad esempio ci chiediamo perché Socrate si trovi in carcere, possiamo trovare delle cause materiali e meccaniche, come il fatto che Socrate ha un corpo che gli permette di raggiungere fisicamente quel luogo, il perché, la ragione per cui Socrate è in carcere è di ordine morale: egli ha deciso di accettare il verdetto dei giudici, giudicando che questo fosse il bene. 
Ciò che fa sì che ogni cosa sia come deve essere e come è bene che sia è una causa immutabile.

Vi sono due piani dell'essere:
  • uno fenomenico e visibile, il mondo delle cose
  • l'altro meta-fenomenico e invisibile, il mondo delle idee

LE IDEE E LA LORO NATURA

La parola idea nel linguaggio moderno indica un pensiero; le idee sono sempre ''mie'', ''tue''. Le idee di cui parla Platone, invece, non sono concetti astratti, ma vere e proprie entità di natura differente e indipendenti dalla nostra mente, a cui facciamo riferimento nel momento in cui pensiamo: esse costituiscono i criteri di verità delle cose e anche la loro causa.
Nella visione platonica le idee sono sostanze immutabili e perfette poste in un ''altro'' mondo, chiamato poeticamente iperuranio (al di là del cielo, al di là delle cose visibili).
Le idee non sono un pensiero, ma un essere.


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IL RAPPORTO TRA LE IDEE E LE COSE

  • La relazione di imitazione (mimesi) sostiene che le cose imitano le idee: la sedia, ad esempio, è fatta ad imitazione dell'idea di Sedia. In questo senso le idee sono modelli universali della realtà.
  • La relazione di partecipazione (metessi) sostiene che le cose sensibili partecipano nel mondo ideale: le cose quadrate, ad esempio, partecipano all'idea di Quadrato.
  • Platone parla anche di presenza (parusia) delle idee nelle cose, nel senso che il mondo sensibile è una rivelazione o espressione visibile di quello ideale: nel volto di una bella ragazza, ad esempio, si realizza la perfetta idea della Bellezza.
C'è una continuità e un legame tra il mondo ideale e quello sensibile.


IL SUPERAMENTO DEL RELATIVISMO SOFISTICO

Le idee rappresentano sia le cause, sia il metro di paragone delle cose: se noi consideriamo bella una persona, ciò dipende dal fatto che essa riceve questa qualità dall'idea di Bellezza.
La dottrina di Platone mette capo ad una metafisica delle idee che giustifica i concetti senza porsi alcun dubbio.


LA CLASSIFICAZIONE DELLE IDEE

Le idee sono distinte in due grandi tipologie:
  1. le idee di valori morali, estetici e politici  del Bene, della Bellezza e della Giustizia
  2. le idee di enti geometrico-matematici come il numero, il cerchio, la linea, il quadrato

Esistono anche idee di oggetti naturali (piante, uomini, animali) e di oggetti artificiali o manufatti (letto, tavolo, casa).
Ad ogni realtà sensibile deve corrispondere una forma ideale, esiste una forma di tutto ciò che è: come le qualità morali richiedono l'esistenza dell'idea del Bene, così le cose bianche richiedono l'esistenza dell'idea della Bianchezza, ecc.
L'idea del Bene è il valore a cui tutti gli altri si ispirano.
Platone insiste sul fatto che le idee costituiscono un mondo ordinato, a cui dobbiamo conformare il nostro pensiero se vogliamo pensare in modo giusto.
Il Bene di Platone rappresenta qualcosa di divino. Il Bene è dunque la causa di tutto ciò che è bello e buono. Esso è come il sole, la cui luce permette di vedere tutte le cose.


IL SUPERAMENTO DI PARMENIDE

Il mondo delle idee platonico presenta alcuni caratteri tipici dell'essere parmenideo: le idee sono eterne e immutabili.
Parmenide dice che <l'essere è, mentre il non essere non è>, invece Platone si oppone a questa teoria: egli dice che l'essere è molteplicità e relazione.
Il mondo ideale non è un universo compatto, ma una dimensione complessa costituita da una pluralità di idee organizzate e connesse tra loro.
Ogni idea è una, ma accanto ad essa ce ne sono molte altre, unificate da un unico sistema. Un'idea può contenere dentro a sé altre idee.
Ogni idea è identica a se stessa e diversa dalle altre idee.
L'idea non è isolata, ma può entrare in relazione con altre idee in virtù dei suoi cinque attributi fondamentali, i cinque generi sommi:
  1. ESSERE
  2. IDENTICO
  3. DIVERSO
  4. QUIETE
  5. MOVIMENTO
Di ogni idea possiamo dunque dire che è identica a se stessa, diversa dalle altre, in quiete ed in movimento.

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