I SOFISTI
I sofisti sono stati i primi insegnanti a pagamento della storia.
Con i sofisti l'esercizio del sapere diventa un vero e proprio mestiere che essi esercitano spostandosi da un luogo all'altro cercando discepoli, circostanza che permette loro di acquisire una mentalità aperta.
Il termine "sofista" all'antichità significava "sapientissimo", mentre nel linguaggio odierno non è una parola positiva: un cibo "sofisticato" è un cibo dannoso alla salute. Queste connotazioni negative erano state attribuite al movimento sofistico da Platone in particolar modo, ma anche da Aristotele.
A noi sono arrivati pochi frammenti delle opere dei sofisti poiché i due filosofi sopra citati, hanno fatto in modo che le loro opere non venissero né trascritte né conservate.
I sofisti si muovono ad Atene nel V secolo; un ambiente critico e antitradizionalista, aperto alla discussione.
Il fine principale dei sofisti è quello del sapere, inteso come unico fondamento della virtù.
La nuova virtù coincideva con la capacità di vivere in società, di saper partecipare ai dibattiti pubblici, di essere in grado di convincere gli altri della propria idea, di assumere decisioni rapide e condivisibili. Una virtù che, da una parte portava ad un confronto civile e politico, dall'altra alla padronanza ampia e sicura del linguaggio.
I sofisti si dedicano inoltre alla formazione dei giovani per renderli adatti alle nuove esigenze della vita sociale, mirando ad offrire loro un sapere pratico e operativo.
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