PLATONE




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Platone è stato uno dei massimi pensatori di tutti i tempi. Egli ha elaborato la maggior parte dei temi, dei concetti e del lessico della filosofia. Visse in un periodo di profonda decadenza. Egli venne condannato a morte ingiustamente, da qui nacque una riflessione filosofica in grado di orientare la società verso il bene.
Secondo Platone la crisi sociale e politica del suo tempo è una crisi che riguarda l'intera esistenza umana. L'ingiustizia, per lui, è la scissione tra politica e saggezza. Soltanto la filosofia è in grado di condurre a nuove e solide certezze intellettuali, per poi arrivare a creare una società ordinata e giusta.


L'ACCADEMIA

Platone istituì l'Accademia per dare luce ad un progetto di rigenerazione spirituale dell'uomo, basato sul sapere filosofico. Il nome "Accademia" proviene dal luogo in cui essa è stata costruita, ovvero in un parco dedicato ad Accademo. Questa scuola costituiva un centro di ricerca scientifica. L'Accademia era un'associazione religiosa dedicata al culto delle Muse, ma soprattutto un importante luogo di studi, dotato di biblioteca, materiale didattico e scientifico. In essa si dedicavano alla ricerca anche giovani aristocratici di Atene, oltre a filosofi, matematici, scienziati. Si trattava quindi di un grande istituto di educazione superiore, in cui Platone teneva le sue lezioni, sviluppando un dibattito molto approfondito. Tra gli obbiettivi dell'Accademia c'era anche quello di orientare gli uomini verso le scelte politiche. L'istituzione si mantenne attiva per più di Novecento anni.


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IL DIALOGO

Platone segue il metodo socratico, che si basava sulla forma dialogica. L'indagine filosofica sia di Socrate che di Platone procede molto lentamente, ma, come Socrate, nemmeno Platone giunge ad una verità assoluta di tutte le cose.
I dialoghi platonici sono ricchi di personaggi che esprimono ognuno la propria opinione: conversano tra di loro, fanno domande e rispondono ad esse. 
A differenza dei sofisti, i dialoghi platonici raggiungono una conoscenza autentica. I personaggi sono invitati da Socrate a non esprimere idee generiche, ma a definire con attenzione i propri concetti e il proprio linguaggio.
Le caratteristiche essenziali del loro scambio verbale sono:
  • gli interlocutori sono in genere persone ben identificate in numero definito ed illimitato, al contrario dei sofisti che si rivolgevano ad un vasto numero di persone
  • la finalità dei dialoghi è la ricerca della verità perseguita con metodo e vigore razionale, a differenza dei discorsi sofistici che tendevano a convincere gli interlocutori
  • la procedura espositiva era composta da discorsi brevi, con domande e risposte rapide, in contrasto ai lunghi ragionamenti dei sofisti


IL RUOLO DEL MITO

Nelle sue opere Platone è in grado di miscelare benissimo le parti concettuali con quelle narrative.
Il mito platonico ha una duplice funzione:
  • serve per comunicare in modo più semplice e intuitivo dottrine particolarmente difficili
  • viene utilizzato per riferirsi a realtà che vanno al di là dell'indagine razionale a cui l'autore crede, ma che non ha mai dimostrato attraverso la ragione filosofica
Il mito in Platone gioca sia un ruolo didattico che un ruolo filosofico. La filosofia è molto importante, in quanto serve all'autore per spiegare ad esempio l'origine dell'universo. Dove la riflessione non riesce ad arrivare, arriva in soccorso il mito.































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