ARISTOTELE










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Aristotele è uno dei massimi pensatori di tutti i tempi. Egli si formò alla scuola di Platone, dove fu il più importante degli studenti dell'Accademia: rimase lì fino all'età di 37 anni. Suo padre era medico, percui il suo interesse per le scienze naturali e la biologia si crede derivino da questo lavoro del padre.
Aristotele è meno interessato all'attività politica rispetto a Platone per il periodo in cui è vissuto, in cui mutano il clima culturale e politico.
Il compito assegnato ad Aristotele fu quello di comprendere e descrivere l'unico mondo reale in cui l'uomo vive.



Dopo la morte del maestro Platone, Aristotele abbandonò l'Accademia andando in Asia minore, dove conobbe Teofrasco, suo primo celebre discepolo.
Egli fondò nel 335 a. C. una nuova scuola, il Liceo. Questa istituzione divenne ben presto superiore all'Accademia: veniva chiamata anche "Peripato", derivante dal nome greco peripatos, passeggiata, in quanto i suoi membri discutevano di vari fatti passeggiando nei giardini attorno all'edificio.
L'organizzazione di questa nuova scuola non era poi tanto diversa dall'Accademia, però essa era molto più ricca di materiali didattici: conteneva una collezione di manoscritti che Aristotele aveva radunato negli anni, dando origine alla prima importante biblioteca della Grecia.
Il Liceo aristotelico, a differenza dell'Accademia platonica, non aveva intenti religiosi o politici.
Presso il Liceo, Aristotele sviluppa la sua intensa attività di studio e di ricerca.
Si pensa che Aristotele dedicasse le lezioni mattutine ad un pubblico selezionato di allievi (seminario), invece le lezioni pomeridiane faceva lezioni ad un pubblico più vasto e meno specializzato.
Secondo Aristotele non esiste un mezzo universale valido per tutti i settori di ricerca.


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LE OPERE GIOVANILI

Aristotele fu innanzitutto un intellettuale e un professore: i suoi numerosissimi scritti nascono e si diffondono all'interno del Liceo.
Nella prima fase della sua ricerca Aristotele scrisse per un pubblico non specializzato alcuni testi, che vengono definiti "essoterici" (dal greco exotericos, esterno, visibile a tutti), perché destinati al pubblico. Essi sono tutti andati perduti, a parte qualche frammento.
Possiamo ricordare solo 3 di questi testi:
  • Sulla filosofia
  • Protrettico
  • Eudemo

LE OPERE DELLA MATURITA'

Sono giunte fino a noi, invece, le opere composte nella fase della maturità. ovvero quando Aristotele insegnava al Liceo. Si tratta di testi destinati ad un pubblico interno alla scuola, quindi denominati "esoterici" (dal greco esoterikos, interno), che presentano la forma tipica della comunicazione didattica.


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